Oasi WWF la Bula

ASTI

AMBIENTE: zona umida attigua al fiume Tanaro che deriva da escavazioni sotto falda di ghiaia e sabbia. Il progetto pilota, risalente ai prima anni ‘90 del secolo scorso, permise la conversione di ex cave in un ambiente naturaliforme, simile a quello che caratterizzava in passato l’ambiente perifluviale. La vicinanza con il fiume è strategica per l’avifauna migratrice che utilizza il corso d’acqua come via preferenziale di migrazione e la Bula stessa come tappa di ristoro e rifugio. Fra le specie più rare si annoverano il marangone minore, la sgarza ciuffetto e l’airone rosso; per quanto riguarda le anatre, vengono osservate di rado la volpoca, abbastanza regolarmente la rara moretta tabaccata nonché moriglione, moretta, codone, fischione, mestolone e canapiglia, decine di marzaiole e spesso oltre un centinaio di alzavole. Fra i rapaci si avvistano in transito il falco di palude, il falco pecchiaiolo ed eccezionalmente l’albanella reale, mentre di riscontro regolare sono la poiana ed il lodolaio, probabilmente nidificanti in aree limitrofe. Di numero decisamente inferiore sono le specie di anatre nidificanti; oltre al germano reale, merita una particolare citazione il fistione turco, una specie rara e minacciata che da oltre dieci anni si riproduce regolarmente alla Bula. L’Oasi ospita una garzaia molto importante, nella quale nidificano il cormorano, l’airone cenerino, la ormai rara nitticora, la garzetta e l’airone guardabuoi. Nel 2015 è stata documentata – prima  in provincia di Asti – la nidificazione dell’Airone rosso (purtroppo non più ripetutasi) e si spera in futuro di annoverare fra i nidificanti anche la sgarza ciuffetto, che quest’anno (2020) ha soggiornato a lungo nell’Oasi in periodo riproduttivo. Di riscontro ormai accidentale è il tarabusino, un piccolo airone nidificante qualche anno fa. In anni di particolare siccità, il Cavaliere d’Italia trova le condizioni ideali per la nidificazione. Non molto abbondanti, infine, i limicoli, che comprendono il piro piro piccolo ed il piro piro culbianco. La flora spontanea comprende sia specie autoctone tipiche delle zone umide come carici, tife, salici, ontani, pioppi, sia specie esotiche come amorfa fruticosa, acero negundo, solidago. Non meno importante è la presenza di anfibi e la relativa vicinanza con un sito riproduttivo di Pelobate fuscus insubricus, un anfibio anuro “specie ombrello” la cui protezione implica la conservazione dell’intera biodiversità del suo habitat. La specie risulta in pericolo di estinzione ed è incluso nelle direttive europee di protezione della natura. La Bula, inserita nel Parco degli Stagni di Belangero, fa ora parte del progetto LIFE Insubricus che prevede il salvataggio e il consolidamento delle popolazioni di Pelobate in Piemonte e Lombardia.

VISITE: Sono consentite solo per gruppi di minimo 8 persone guidati da personale del WWF.

È possibile visitare l’Oasi su prenotazione o in occasione di eventi programmati.
Contattateci per ricevere informazioni e visitate il sito per rimanere aggiornati sulle iniziative proposte.

INDIRIZZO: Loc. Boana – 14100 Asti (AT)

ORARI DI APERTURA: L’Oasi è aperta solo su prenotazione o secondo un calendario eventi.

Sito realizzato gratuitamente con i servizi del CSVAA

Siti web Alessandria